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e, dopo mangiato, mio fratello George, il maggiore, propose di fare una partita a
carte. Cominciammo verso le nove e quando li lasciai, alle dieci meno un quarto
circa, erano tutti e tre intorno al tavolo, allegri e spensierati.»
«Chi vi accompagnò fuori?»
«La signora Porter era già andata a letto, così me ne andai da solo. La finestra della
stanza in cui si trovavano i miei fratelli era chiusa, ma l imposta no. Stamattina non
c era niente di cambiato e niente lasciava supporre che qualche estraneo fosse
penetrato nella casa. Eppure Owen e George erano lì, pazzi di terrore e Brenda era
riversa sulla sua sedia, morta di paura, con la testa reclinata sul bracciolo. Non
dimenticherò mai quella scena, neanche se vivessi cento anni.»
«I fatti, così come li avete esposti, sono davvero eccezionali» disse Holmes.
«Suppongo che non abbiate ipotesi da formulare in proposito.»
«È un complotto diabolico, opera del demonio!» gridò Mortimer Tregennis. «Non
di questo mondo. Qualcosa è entrato nella stanza e ha spento nelle loro menti la luce
della ragione. Quale espediente umano avrebbe potuto giungere a tanto?»
Holmes annuì.
«Temo» disse «che se questa faccenda è aldilà della natura umana sia anche aldilà
delle mie possibilità. Dobbiamo però esaurire tutte le spiegazioni logiche prima di
arrenderci al soprannaturale. Una domanda, signor Tregennis: avete avuto qualche
dissidio con la famiglia che vi ha indotto a preferire una vita solitaria in camere
ammobiliate invece che abitare tutti insieme?»
«Avete indovinato, signor Holmes, ma è stata una cosa ormai passata da tempo.
Possedevamo una miniera di stagno a Redruth, ma la vendemmo ricavandone
abbastanza di che vivere senza problemi. Ammetto che a quell epoca ebbi delle
discussioni con i miei fratelli riguardo alla spartizione del denaro, ma poi tutto è stato
dimenticato e perdonato e siamo tornati in ottimi rapporti.»
«Tornando alla serata che avete trascorso insieme, non ricordate niente che possa
portare una qualche luce su questa tragedia? Riflettete bene, signor Tregennis, anche
il più piccolo indizio potrebbe essermi di aiuto.»
«No, signor Holmes, non ricordo assolutamente niente.»
«I vostri fratelli erano del solito umore?»
«Non li ho mai visti più allegri.»
«Erano persone nervose? Avevano manifestato qualche apprensione per il futuro?»
«Niente del genere.»
«Allora, non avete niente da aggiungere per facilitarmi il compito?»
Per un attimo Mortimer Tregennis rifletté intensamente.
«C è una cosa che mi è capitata» disse alla fine. «Al tavolo, io ero seduto con la
schiena rivolta alla finestra e mio fratello George, che nel gioco faceva coppia con
me, mi stava di fronte. A un certo punto ho notato che fissava la finestra al disopra
della mia spalla con un espressione così strana che mi sono girato e ho dato
un occhiata anch io. L imposta era aperta e la finestra chiusa ma attraverso i vetri
potevo distinguere abbastanza chiaramente i cespugli intorno al prato e per un attimo
mi è sembrato di veder qualcosa muoversi tra le fronde. Non saprei dire se uomo o
animale, ma qualcuno c era. Ho chiesto a mio fratello che cosa stesse guardando e mi
ha risposto di aver avuto lui pure la sensazione di una presenza estranea. Questo è
tutto.»
«Non avete indagato?»
«No, non abbiamo dato nessuna importanza alla cosa.»
«Insomma, li avete lasciati senza nessun presagio di pericolo?»
«Nessun presagio.»
«Non mi è chiaro in che modo abbiate appreso la notizia tanto presto, stamattina.»
«Mi sveglio sempre per tempo e generalmente prima di colazione faccio una
passeggiata. Stamattina ero appena uscito quando il dottore mi ha sorpassato in
carrozza. Si è fermato un attimo per dirmi che la signora Porter gli aveva inviato un
messaggio urgente tramite un ragazzino. Insospettito, sono balzato a cassetta accanto
a lui e abbiamo proseguito insieme. Appena arrivati ci siamo precipitati nel salotto di
sopra. Le candele e il fuoco dovevano essere spenti da ore e i miei fratelli erano
rimasti là, nelle tenebre, fino allo spuntare dell alba. Il dottore dichiarò che Brenda
doveva essere morta da almeno sei ore; sul suo corpo non c erano segni di violenza,
era semplicemente riversa sul bracciolo della sedia con quella spaventosa smorfia di
orrore sul viso. George e Owen cantavano a squarciagola e farfugliavano cose senza
senso. Uno spettacolo allucinante. Volevo andarmene: anche il dottore era livido in
viso, alla fine si accasciò su una sedia, mezzo svenuto, e poco mancò che non
dovessimo prenderci cura anche di lui.»
«Strano, strano e straordinario» disse Holmes alzandosi e prendendo il cappello.
«Credo che a questo punto sia meglio raggiungere subito il posto. Confesso che rare
volte mi è capitato sottomano un caso come questo con degli aspetti, almeno a prima
vista, così singolari.»
Le ricerche che compimmo quella mattina non dettero risultati positivi. Il primo
approccio con la tragedia lo avemmo lungo una stretta stradina di campagna.
Stavamo percorrendola quando udimmo Io strepito di una carrozza e ci facemmo di
lato per lasciarla passare. Mentre ci superava lanciai uno sguardo al finestrino chiuso
e intravidi una faccia contorta, allucinata che ci osservava. Quegli occhi fissi, quei
denti scoperti digrignanti ci passarono accanto come una spaventosa visione poi
scomparvero.
«I miei fratelli!» gridò Mortimer Tregennis, pallido come un lenzuolo. «Li portano
a Helston, al manicomio!»
Fissammo con orrore la carrozza nera che si allontanava, poi riprendemmo il
cammino verso il luogo in cui si era svolta la tragedia.
Il luogo dove si era svolta la tragedia era una costruzione vasta e luminosa, più una
villa che una casa di campagna, con un giardino ben curato che già cominciava a
fiorire nell aria tiepida della Cornovaglia. La finestra del salotto si affacciava proprio
sul giardino e da lì, secondo Tregennis, doveva esser giunta quella creatura
demoniaca che in un attimo, solo per il terrore suscitato, aveva procurato morte e
pazzia.
Holmes si inoltrò lentamente tra le aiuole e lungo il sentiero prima di raggiungere
il porticato. Era talmente assorto nei suoi pensieri, ricordo, che inciampò
nell innaffiatoio e ne rovesciò il contenuto che si sparse non solo sul sentiero ma
anche sui nostri piedi.
Entrati in casa, fummo accolti dalla signora Porter, la vecchia governante, nativa
del posto, la quale, con l aiuto di una ragazza, si occupava della casa e che rispose [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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